A 4 anni dal 15 marzo 2011 e dall’avvio delle tensioni in Siria sull’onda delle “Primavere arabe” che avevano già segnato altri Paesi del Nord Africa, Caritas Italiana pubblica il Dossier dal titolo“Strage di innocenti. Stop alle violenze della guerra più letale”(.pdf).
Questi quattro anni di guerra in Siria costituiscono una catastrofe umanitaria, la più grave al mondo. Record assoluto, in negativo, per numero di vittime, sfollati, rifugiati, atrocità, distruzione. Dramma nel dramma, il coinvolgimento dei bambini: uccisi, usati, abusati. Una nuova strage di innocenti. L’analisi dei nuovi dati Caritas, presentati nel dossier, evidenzia le sofferenze e le ferite anche invisibili patite dai minori. La guerra in Siria non è più circoscritta, ma sempre più estesa, con implicazioni globali. La comunità internazionale sino ad ora ha fallito. Occorre un approccio completamente nuovo, che tolga combustibile all’incendio siriano.
In totale, nei quattro anni del conflitto, Caritas Italiana ha finanziato progetti per 1.878.500 euro, in Siria, Libano, Giordania, Turchia, grazie anche a un contributo dalla CEI di un milione di euro dai fondi 8 per mille. Più di 400 mila euro sono stati destinati alle diverse attività di Caritas Siria. Fra queste è stata particolarmente apprezzata dalla Caritas nazionale, ’attenzione che proprio Caritas Italiana ha avuto per la cura dei bambini e delle loro particolari necessità. Da evidenziare, tra i vari interventi, un progetto pilota in Libano, per una serie di incontri di formazione e di attività pratiche in tutto il Paese, volti ad apprendere le tecniche di risoluzione pacifica dei conflitti, e destinato a giovani rifugiati siriani e libanesi.
L’intera rete Caritas, solo nel 2014, ha aiutato oltre 1, 2 milioni di persone in Siria, Libano, Giordania, Turchia e Iraq. La solidarietà resta un dovere per tutti noi e Caritas Italiana continuerà a tenere vivo questo sentimento presso le nostre comunità, ma non si può accettare che la comunità internazionale sia di fatto così impotente di fronte a questo dramma. Fermiamo le violenze di questa guerra: è un appello che la Caritas rilancia, un richiamo alle responsabilità dei decisori politici ai vari livelli.